Lasciare andare la gelosia e l’invidia ti permette di aprirti al flusso di abbondanza che è tuo di diritto.
Nella complessità delle emozioni umane, la gelosia e l’invidia si ergono come una forza potente e spesso travolgente. Tuttavia, dietro queste emozioni intense si cela spesso una radice più profonda: la paura della mancanza.
Queste emozioni, che possono manifestarsi in vari ambiti delle nostre vite, dalle relazioni personali al successo professionale, agiscono come un ostacolo alla nostra capacità di sperimentare pienamente l’abbondanza che il mondo ha da offrire.
Spesso, è in realtà la paura dell’inadeguatezza che limita il nostro benessere generale.
Nel profondo del nostro subconscio risiedono numerose credenze, molte delle quali potrebbero non appartenere neanche a noi, ma che comunque esercitano un’influenza sulla nostra vita, spesso senza che ne siamo pienamente consapevoli.
Differenza tra gelosia e invidia
Prima di parlarti di come ho imparato a lasciare andare la gelosia e l’invidia, vorrei che fosse chiara la differenza tra queste due emozioni simili ma in realtà diverse tra loro. Sono entrambe emozioni negative legate alle relazioni interpersonali e al confronto con gli altri, ma hanno sfumature e significati leggermente diversi:
- la gelosia è un’emozione che sorge quando si teme di perdere qualcosa o qualcuno che si possiede, spesso in relazione alle relazioni affettive. Può manifestarsi quando si sospetta che il/la partner romantic* possa essere interessat* a qualcun altr*, o quando si è preoccupat* di perdere un’amicizia stretta. La gelosia può derivare dalla paura di essere sostituit* o di non essere abbastanza. In breve, riguarda l’attaccamento a qualcosa o a qualcuno e il timore di perderlo.
- l’invidia è un sentimento che sorge quando si desidera qualcosa che un’altra persona possiede, spesso legato a qualità, successi o beni materiali. Si tratta di una sensazione di disagio o rabbia che può sorgere quando si paragona ciò che si ha a ciò che qualcun altro ha e si percepisce un divario in termini di vantaggi o successi. L’invidia può portare a sentimenti di inferiorità e di desiderio di possedere ciò che gli altri hanno.
Come ho imparato a lasciare andare l’invidia
Fin dalla mia infanzia, nella mia casa, risuonavano frasi come “non possiamo permettercelo“, “è troppo costoso“, “loro possono farlo, noi abbiamo un solo stipendio” e così via…Queste affermazioni, come incisioni profonde, si sono radicate nel mio subconscio, trasformandosi in programmi che guidavano le mie reazioni automatiche di fronte a situazioni specifiche, persino nell’evolversi della mia crescita. I bambini agiscono come spugne, assorbendo l’ambiente circostante, e io non sono stata immune a questa realtà!
Tante volte, osservando persone che disponevano di più risorse di me, che si concedeva esperienze fuori dalla portata delle mie possibilità, oppure che si permetteva di comprare oggetti che io non potevo, mi provocava una sensazione di disagio profondo. Mi trovavo a chiedermi, con un misto di frustrazione e amarezza, il motivo dietro il divario che si creava: “Per quale ragione non posso permettermi anch’io tutto questo?”.
L’ingiustizia che percepivo incideva profondamente sulla mia percezione di me stessa e del mio valore. Crescendo con il peso di queste convinzioni radicate nel mio subconscio, ho scoperto che esse avevano plasmato le fondamenta delle mie reazioni emotive e comportamentali. Il messaggio intrinseco era chiaro: l’abbondanza, l’opportunità e la libertà finanziaria erano riservate ad altri, non a me.
L’affermazione che “loro possono, noi no” è diventata una riflessione del mio interno, una proiezione delle mie paure e insicurezze. Così, ho intrapreso un viaggio di auto-esplorazione per sgretolare queste barriere mentali e far emergere una visione più empatica e autentica di me stessa. Perché lei è sempre stata lì.
Mi sono resa conto che le mie capacità non erano vincolate dalle limitazioni percepite, ma piuttosto dalla volontà di superare le idee preconcette che mi avevano trattenuto per tanto tempo e che appartenevano a qualcun altro, non a me.
Non fraintendermi, sono grata al mio passato, ai miei genitori e alle persone che erano presenti o lo sono ancora, nella mia vita. Ma ognuno di noi nasce nella sua versione più pura e incontaminata fino a quando inizia ad assorbire i valori e le credenze di chi lo/la circonda.
Io ho scelto intenzionalmente di riconoscere come il mio passato abbia intessuto le radici di queste emozioni e credenze, ma ho imparato che posso cambiare la mia prospettiva e sganciarmi dalla stretta di quei vecchi programmi. L’evoluzione non è stata lineare, perché il tempo non lo è! Ma l’impegno costante che ho impiegato nello sfidare le credenze auto-limitanti mi ha guidato verso la comprensione che il mio potenziale è vasto e inesplorato, e che l’abbondanza è un flusso aperto per chiunque sia dispost* a liberarsi dalle catene dell’inibizione.
Dentro di me risiedono già tutte le sfumature della mia individualità, consapevole delle radici da cui scaturiscono determinati sentimenti. Queste componenti dell’Io sono già state integrate nel mio essere, eppure questo fatto non implica che debba continuare a dare ascolto e a manifestarle in questo momento!
Questo mi permette di lasciare andare la gelosia e l’invidia.
Lasciare andare la gelosia/invidia: curiosità della Gestalt
Nel mio percorso di crescita ed evoluzione interiore ho avuto modo di entrare a contatto con la terapia della Gestalt, che mi ha permesso di interagire con tanti inquilini che abitano il mio palazzo. Uno di questi era proprio l’invidioso, e in alcuni momenti anche geloso!
Claudio Naranjo, uno dei più grandi esponenti mondiali della Terapia della Gestalt, parla di “falsa carenza“, sottolineando che questa mentalità si basa su una percezione distorta attraverso la quale l’individuo dà significato alla sua esistenza in termini di mancanze piuttosto che apprezzare ciò che ha, spesso vedendo negli altri ciò che desidererebbe possedere.
L’enfasi è posta sul desiderio di connessione, anche se ciò, per la persona invidiosa, sembra possibile solo attraverso l’incompletezza. L’ardente ricerca di amore e riconoscimento nella relazione si trasforma in un ideale inarrivabile, creando un ciclo senza fine di insoddisfazione.
Il circolo vizioso dell’invidia intrappola la persona minando la sua capacità di sperimentare la gioia appieno: nulla è mai vissuto come completamente soddisfacente. Di conseguenza, il ciclo di invidia e sofferenza persiste, alimentandosi reciprocamente.
Naranjo descrive il bisogno nevrotico che nutre l’invidia come “un investimento di energia per mantenere il ruolo di un eterno bambino bisognoso“.
L’attrazione intensa verso l’invidia, secondo Naranjo, si sviluppa come conseguenza di un adattamento del bambino all’interno del contesto familiare, imparando ad “attirare l’attenzione intensificando il bisogno“.
Questi spunti mi hanno aiutata ad essere molto più consapevole dei bisogni della mia bambina interiore, ma anche a notare la richiesta di attenzione dei bambini interiori delle persone attorno a me.
Lasciare andare la gelosia/invidia: la paura della mancanza
La paura della mancanza è un aspetto profondamente radicato nell’esperienza umana che, se capito e integrato in noi, ci aiuta a lasciare andare la gelosia e l’invidia. Mentre la paura della mancanza può manifestarsi a livello materiale, come la preoccupazione per le risorse finanziarie o materiali, ha in realtà una dimensione più sottile e profonda che riguarda l’aspetto spirituale della nostra esistenza.
Questa paura può essere collegata alla sensazione di separazione dall’essenza più profonda dell’Universo o da una fonte di energia superiore. Questa separazione può generare un senso di insicurezza e di inadeguatezza, portandoci a cercare in modi disfunzionali o ossessivi ciò che riteniamo possa riempire il vuoto che percepiamo.
La paura può essere amplificata dalla convinzione che esista solo una quantità limitata di risorse, sia materiali che spirituali, e che dobbiamo competere per ottenerle. Questa mentalità basata sulla scarsità può generare un ciclo di ansia, invidia e gelosia, poiché vediamo gli altri come concorrenti per le risorse limitate, invece che come partner nella nostra ricerca di significato e realizzazione, ma soprattutto nel nostro processo di creazione.
Tuttavia, molte tradizioni spirituali insegnano che la realtà è intrinsecamente abbondante. C’è una profonda fiducia che l’Universo, o una coscienza superiore, fornisca tutto ciò di cui abbiamo bisogno per il nostro benessere spirituale e materiale.
Dissolvendo la percezione illusoria di separazione e riconnettendoci con la nostra vera natura e con l’Universo stesso, raggiungiamo una maggiore sensazione di appartenenza, di abbondanza e di fiducia nel flusso della vita e nell’accettazione di ciò che è.
Il lavoro da fare per lasciare andare la gelosia, e quindi questo sentimento di mancanza, è puramente interiore. Riprogrammando il nostro subconscio e portando alla nostra consapevolezza la credenza che la nostra vita è abbondante può fare davvero miracoli.
Possono verificarsi sincronicità, le nostre relazioni diventano più autentiche, la nostra percezione di noi stess* cambia!
Riconoscere il proprio valore
Lasciare andare la gelosia e l’invidia è un passo cruciale per riconoscere il nostro vero valore e percorso nella vita. Queste emozioni possono offuscare la nostra percezione di noi stess* e delle nostre capacità. Possono condurci a un ciclo interminabile di confronto col prossimo e a sperimentare un senso di inferiorità. Tuttavia, il vero potere risiede nel rivolgere l’attenzione a ciò che già possediamo e alle nostre uniche abilità e talenti autentici.
Ti faccio degli esempi: se rimani costantemente concentrat* su ciò che gli altri hanno raggiunto e su come lo hanno fatto, magari persino quando sono più giovani di te, non potrai mai mantenere la giusta concentrazione sul tuo obiettivo e sulle tue stesse realizzazioni. Allo stesso modo, se la paura di perdere la persona che hai accanto ti consuma, ti verrà impedito di abbracciare appieno i preziosi momenti che ti vengono donati ogni volta che siete insieme.
Invece di concentrarci su ciò che manca nelle nostre vite, possiamo mettere in primo piano ciò che ci rende unici/uniche e speciali. Ogni individuo porta con sé un insieme di esperienze, abilità e prospettive straordinarie e preziose che possono contribuire in modo significativo al mondo circostante.
Questi doni personali sono il nostro patrimonio, ciò che ci distingue dagli altri e ci permette di fare una differenza autentica.
Lasciare andare la gelosia e l’invidia non significa negare queste emozioni, ma piuttosto riconoscerle e poi spostare il nostro focus su ciò che possiamo offrire. Quando abbracciamo il nostro valore intrinseco e ci concentriamo sullo sviluppo dei nostri talenti, creiamo una base di fiducia e autostima durature. Questa fiducia ci permette di abbracciare le sfide senza essere limitati da paure di inadeguatezza.
È utile anche praticare la gratitudine per ciò che abbiamo già raggiunto e ottenuto. Ogni passo in avanti, ogni successo, per quanto piccolo possa sembrare, merita riconoscimento e celebrazione. Questo atteggiamento ci aiuta a focalizzare l’attenzione sulla ricchezza delle nostre esperienze e ci permette di vedere e brindare alle molte benedizioni presenti nella nostra vita.
Ora brinda ai tuoi talenti, alla tua unicità al tuo genio più puro e incontaminato e mostralo al mondo.
Un abbraccio.